Se ci segui da più di qualche mese, saprai come la moda sia un argomento sempre presente sui nostri schermi. Anche la Gen Z - “I giovani”, insomma - è da parecchio nei nostri radar… perciò, ci siamo detti, perché non organizzare un evento che unisse la Gen Z e la moda?
Per farlo, abbiamo cercato chi quotidianamente lavora nella Moda per raccontare i primi passi che si possono fare per entrare in questo ambiente. Abbiamo quindi portato sul palco vari attori del mondo moda e non solo, in una location perfetta per l’occasione: il Guffanti Concept showroom per immergerci ancora di più, anche fisicamente, nell'argomento.
Andiamo nel dettaglio. Hanno aperto la serata Alessandra e Federica Boaro, fondatrici di Style For Success e sorelle che, oltre ad essere consulenti d’immagine e di armocromia, sono formatrici in questo stesso settore tramite i loro corsi verticali sulle varie tematiche sia per i privati e per le aziende. Raccontandoci della formazione che offrono, hanno detto: “cerchiamo sempre di trarre ispirazione dalla nostra esperienza, noi stesse per prime siamo entrate nel mondo della moda spaesate”. Dal 2018 ad oggi, le sorelle Boaro hanno formato più di 2.000 persone cercando di legare la formazione allo sviluppo del valore e delle competenze delle persone che lavorano all’interno del negozio. Il loro contributo all’interno dei punti vendita infatti non si limita al visual merchandising, che sicuramente serve ad attirare l’occhio del cliente, ma anche sulle skill dei dipendenti che devono sapere valorizzare i prodotti, anche facendo crescere la loro motivazione e sviluppando i propri valori personali. Ultimamente abbiamo sentito parlare tanto di armocromia, ma per Alessandra e Federica che se ne occupano da molti anni è un argomento molto più profondo rispetto a come ci viene raccontato infatti “ti permette di lavorare su quella che è la percezione di te stessa per acquisire più autostima e confidenza” hanno detto. Come non essere d’accordo?
Moda, nel 2024, significa anche vintage e second hand. Per parlare di questo abbiamo invitato sul nostro palco un volto importante di questa fetta di mercato in espansione, ovvero Gianluca Iovine co founder del gruppo East Market che nasce come flea market fino a diventare ad oggi una fiera mercato leader nel panorama vintage italiano. Parlando dell’evoluzione di questo mercato, Gianluca ci ha spiegato il percorso di EM, dicendo: “il nostro è stato un percorso in piena evoluzione, il vintage oggi è mainstream ma quando abbiamo iniziato noi era sconosciuto”. Gianluca, assieme all’altra co-founder di East Market Lidia Ovadia, è socio al 50% di Sneakerness, meeting internazionale dove si parla di prodotti ad edizione limitata, assieme ad Alessandro Innocenti, quarto ospite della nostra serata Shift Happens. Alessandro inoltre, come General Manager di Mad House, si occupa di marketing da anni per aziende di moda e retail leader del panorama streetwear e per questo, in parallelo, non si è fatto scappare l’occasione di prendere parte al progetto Sneakerness per portare in Italia un appuntamento in cui gli appassionati come lui potessero incontrarsi e confrontarsi sui modelli unici e ad edizione limitatissima. “Il valore umano e il confronto con i giovani sono il motivo principale che mi spinge a fare ciò che faccio per osservare e per comprendere i focolari delle sottoculture di cui sono appassionato” questa è la risposta di Alessandro alla domanda: cosa ami del tuo lavoro? Domanda alla quale invece Gianluca ha risposto: “le persone, i viaggi e le storie che incontro mi emozionano molto e mi spingono ad andare avanti”.
Come anticipato, nelle serate Shift Happens vogliamo parlare ai giovani che ancora studiano e che vogliono iniziare a capire qualcosa del mondo del lavoro. In ambito moda non potevamo non invitare Ombretta Rausa, HR director in Christian Louboutin, per farci raccontare da lei il panorama attuale del mondo delle risorse umane nel campo della moda. Ombretta ci ha spiegato come “in un azienda che ha il Made in Italy come motivo strategico del brand, essere capaci di selezionare le persone giuste e saper crescere da un punto di vista tecnico è una grossa sfida”. All’interno della Christian Louboutin i valori fondamentali oltre al Made in Italy sono l’inclusione, la gender diversity e l’internazionalità e negli anni il fatto di riuscire a trattenere i talenti è diventato non più una sfida ma un vero e proprio valore aggiunto. Quello che ricerca l’azienda nei nuovi assunti e nei consulenti in generale è la passione per il brand, che non significa necessariamente una conoscenza tecnica ma una curiosità forte di conoscere il mondo Louboutin: dalla curiosità nasce la spinta a prendersi cura del marchio. Per cercare di dare un consiglio ai giovani che si approcciano a questo mondo, Ombretta ci lascia con una riflessione “dire di saper fare cose che non si sanno fare non è corretto, ma proporsi in modo onesto per fare qualcosa per cui non si è studiato è bello, soprattutto per un giovane: osare non significa peccare di presunzione, sta tutto nel come ti poni e nella sincerità che metti nel richiedere fiducia”. Succede spesso, infatti, che i primi colloqui di lavoro si concentrino sulle esperienze personali, che in realtà dicono molto di noi come persone più che i titoli di studio accumulati: questo è un elemento che molti HR come Ombretta non sottovalutano, anzi, sul quale si soffermano per conoscere la persona che hanno davanti.
Infine, Alessandra Guffanti, la proprietaria di casa, ci ha raccontato brevemente il suo punto di vista da “addetta ai lavori” nel mondo della moda. Il Guffanti Concept showroom nasce con il padre di Alessandra, che ha messo a frutto le conoscenze dei negozi multimarca su tutto il territorio italiano grazie alla sua precedente esperienza da stilista. L’idea era chiara: “prendere dei marchi stranieri e venderli ai negozi multimarca”, aprendo le porte alla distribuzione internazionale, una vera innovazione negli anni ‘80. Ancora oggi, quindi, lo showroom fa scouting di marchi internazionali, dialogando unendo le necessità dei consumatori locali o che si approcciano online. In particolare, Alessandra ci ha raccontato delle competenze necessarie nel settore degli showroom: “c’è bisogno di persone che hanno passione per la moda e che sappiano trasmetterla, passione per il commercio, competenze di mercato oltre che competenze digitali e conoscenza della filiera”. Alessandra, infine, ha sottolineato come spesso sia fondamentale in questo campo la continua formazione e l’esperienza diretta sul campo perché “per essere cittadini del mondo bisogna prenderlo sempre secondo una visione complessa che può essere affrontata solo grazie a più fonti di energia.”
Insomma: il mondo della moda è sicuramente molto ampio e complesso, ma i nostri speaker dai loro diversi punti di osservazione ci hanno dato spunti importanti che speriamo abbiamo ispirato il pubblico in sala (e voi che siete arrivati fino a qui nella lettura). Continueremo a parlare di moda in modo disruptive, stay tuned!