Immaginate una startup che trasformi ogni viaggio in un’avventura con impatto positivo sull’ambiente: stiamo parlando di ORMA Guides, una startup italiana che ha deciso di affrontare di petto il problema del turismo di massa, proponendo un modo di viaggiare autentico e sostenibile. Che si tratti di aiutare artigiani a Trieste o scoprire angoli nascosti di Barcellona, le guide di ORMA rendono ogni esperienza un’occasione per esplorare il mondo senza danneggiarlo e, anzi, contribuendo ad arricchirne la bellezza.
In questa intervista, Federico Gavioli, COO e una delle menti dietro ORMA, ci porta dietro le quinte del progetto, raccontandoci la nascita di questa avventura, la loro missione e le sfide che si incontrano lungo la strada per ispirare una nuova generazione di viaggiatori responsabili. Pronti a fare le valigie in modo diverso?
Cosa vi ha ispirato a creare ORMA? Ci sono storie personali dietro la nascita del progetto?
Beh, tutto è cominciato quando il nostro CEO si è trovato a Venezia, città che ormai batte qualsiasi concorrenza per il numero di turisti che la visitano ogni giorno. Alle prese con folle di selfie stick e canali bloccati da gondole che neanche le tangenziali durante l’ora di punta, è arrivato il punto di svolta. Così è nata l’idea di ORMA, un’impresa che punta a salvare le bellezze del mondo dal turismo selvaggio, proponendo un modo più sostenibile e meno caotico di esplorarle.
Qual è la missione principale di ORMA? Come sperate di impattare la vita delle persone che utilizzano i vostri servizi?
Il nostro obiettivo è convertire ogni turista da consumatore ad agente di cambiamento. Non vogliamo solo ridurre l’impatto ambientale dei viaggi, ma anche trasformare le città e le destinazioni che promuoviamo. Le guide ORMA permettono di esplorare il lato sostenibile del mangiare, bere e fare shopping locale. Offrono gite nella natura urbana e rivelano gemme nascoste, aiutando a rendere ogni visitatore un agente di cambiamento positivo.
Qual è il principale ostacolo che ORMA incontra nel promuovere il turismo responsabile?
Sicuramente convincere gli stakeholder che la sostenibilità non è solo una moda passeggera non è proprio come bere un bicchier d’acqua. Serve tanto lavoro di comunicazione e advocacy sul tema. E poi, essere una startup B2C nel settore del turismo sostenibile è un po’ come essere il pesce piccolo nell’oceano, ma il fatto che la sfida sia impegnativa non ci fa certo demordere, anzi, fa aumentare la nostra determinazione!
Nello sviluppare ORMA ci sono stati momenti in cui avete dovuto deviare dal vostro piano originale o tutto è andato come l’avevate immaginato inizialmente?
Oh beh, nel nostro viaggio imprenditoriale abbiamo fatto moltissimi cambi di rotta! Le guide sono sempre state il tema centrale, ma abbiamo esplorato diversi approcci: dalla vendita di tour alla compensazione di crediti di carbonio, fino all’idea che stiamo attualmente coltivando di creare pacchetti viaggio trasformativi. La nostra visione si è evoluta in risposta ai bisogni e ai feedback dei nostri utenti. Ora puntiamo a rendere le esperienze dei viaggi sostenibili accessibili a tutti.
Se dovessi descrivere i valori di ORMA in un paio di parole, quali sarebbero e perché?
Sicuramente userei la parola “empatia”: per noi è fondamentale essere sensibili e crediamo fermamente nell’importanza di comprendere e rispettare le diverse realtà che incontriamo nel nostro percorso. È anche questo che ci guida nel voler portare un po’ di umanità in ognuna delle esperienze di viaggio che proponiamo.
E poi c’è “attivismo”, perché ORMA parte dal presupposto che il cambiamento concreto richieda azioni concrete. Vogliamo ispirare e motivare le persone a fare la loro parte per un mondo più sostenibile e consapevole, perché ogni piccolo gesto conta nel migliorare l’insieme.
Cosa significa per voi di ORMA essere Divergens?
Essere Divergens per noi significa essere innovatori, avere il coraggio di fare le cose in modo diverso e cercare sempre di generare un impatto positivo. È un’attitudine che ci rappresenta molto, ed è proprio ciò che ci spinge a creare soluzioni che possano davvero cambiare le cose. Crediamo che sia il movimento a far muovere le cose, perciò siamo certi che, anche nel nostro piccolo, possiamo contribuire a sensibilizzare e implementare soluzioni che facciano davvero la differenza.