SCIABOLAMI ANCORA: IL VINO AL FEMMINILE TRA STORIA E INNOVAZIONE.

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Sciabolami Ancora è l’evento che, all'interno della Milano Wine Week 2024, segna la seconda edizione di un appuntamento annuale nato per parlare di vino in maniera "divergente", grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Donne del Vino.

Paola Longo, vicepresidente dell’associazione, rappresenta le 1.200 professioniste del mondo del vino, un collettivo di produttrici, enotecarie, enologhe, sommelier, giornaliste e comunicatrici. L'associazione, fondata nel 1988 da Elisabetta Tognana, ha saputo riconoscere l'importanza della figura femminile in un settore a lungo dominato dagli uomini. Oggi, le donne guidano un'azienda vinicola su tre in Italia, e l’obiettivo dell’associazione rimane quello di valorizzare sia la cultura del vino che la figura femminile. Tra i progetti recenti, Divino, che porta la cultura vinicola negli istituti alberghieri, e le borse di studio in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier, destinate a giovani donne per formarsi come sommelier e in memoria di due donne del vino vittime di femminicidio.

La tavola rotonda ha visto l'intervento di quattro rappresentanti dell'associazione: Silvia Cirri, CEO di Podere Conca Bolgheri; Greta Galanga, Brand Ambassador della Cantina Mamete Prevostini; Giovannella Fugazza, titolare delle Aziende Agricole M. & G. Fugazza; e Naike Bertola, quinta generazione dell’Azienda Agricola Pratello.

Silvia Cirri divide la sua vita tra il Podere Conca e il ruolo di Primario di Anestesia e Rianimazione presso l’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio. La sua filosofia produttiva ruota attorno alla creazione di vini eleganti, non troppo strutturati, ispirati ai fiori. Silvia ha spiegato che ciò che unisce la viticoltura alla medicina per lei è "la cura: della vigna e dei pazienti", portando l’approccio scientifico anche nel suo lavoro enologico.

Greta Galanga, invece, è rientrata in Valtellina e ha incontrato casualmente il mondo del vino tramite l’allora presidente del Consorzio Vini Mamete Prevostini, un visionario che ha sempre coinvolto i giovani in progetti innovativi. È così che Greta, partecipando a un concorso per nominare il primo rosato della cantina, ha ottenuto poi il suo attuale ruolo di Brand Ambassador. Il suo lavoro punta a rendere il vino accessibile e coinvolgente anche per chi non è esperto, promuovendo al contempo la Valtellina, un territorio che soffre spesso dell'abbandono da parte dei giovani.

Giovannella Fugazza, proprietaria di due aziende vinicole tra Oltrepò Pavese e Piacentino, ha assunto il ruolo quasi per destino: dopo qualche anno in cui hanno sperimentato carriere diverse, lei e la sorella sono state richiamate alla guida delle aziende familiari, intraprendendo un percorso di rinnovamento. Giovannella ha spiegato come "il prodotto di un’azienda di famiglia porta sempre con sé la personalità di chi la gestisce." La sua passione per l’arte si riflette nelle etichette dei suoi vini e negli interni del loro agriturismo, portando creatività anche nel contesto vinicolo.

Naike Bertola rappresenta l’Azienda Agricola Pratello, e più in particolare la cantina che ha fondato insieme al fratello il progetto Opera Roses, la prima cantina in Italia specializzata unicamente in vini rosati, un omaggio alla tradizione enologica delle rive del Lago di Garda. La sfida, ha spiegato Naike, è quella di restituire al rosato la dignità che merita, superando i pregiudizi e celebrando il legame simbolico tra vino e luce.

L’Associazione Donne del Vino, quindi, promuove un'attiva partecipazione e networking tra le sue socie, che si confrontano sui temi chiave del mondo enologico facendo rete e aiutandosi a vicenda.

La serata ha proseguito con gli interventi di due ospiti speciali che ci hanno permesso di allargare lo sguardo sul mondo del vino e del beverage: Camilla Garavaglia, enogiornalista di QN Itinerari, e Valeria Margherita Mosca, forager e antropologa specializzata in etnobotanica e tutela ambientale. 

Camilla, oltre ad essere la nostra Creative Diverector è anche esperta in comunicazione del vino e del food e ha quindi offerto uno spaccato dell'evoluzione del settore, sottolineando come influencer e content creator siano figure sempre più rilevanti nella divulgazione enologica. Per lei enogiornalista il vino non è solo un prodotto ma un simbolo di convivialità e tradizione, non è sempre facile parlare di vino e ogni figura professionale lo fa a modo suo, scavando nella storia o parlando del futuro, l’importante è sempre sottolinearne i valori che porta con sé.

Valeria Mosca, con una prospettiva etnobotanica, ha parlato del suo lavoro nel Wooding – Wild Food Lab*, un laboratorio che promuove il foraging sostenibile. “Con il termine forgaing” ci spiega “intendiamo l’attività di andare a raccogliere vegetali o parti di essi edibili negli ambienti più incontaminati possibili, attitudine che l’uomo ha da sempre in modi diverse durante le varie ere ed epoche storiche”. Valeria ha spiegato come il laboratorio esplori un foraging "di cooperazione" con l’ambiente, distante dalle pratiche tradizionali, ma attento alla biodiversità e alla conservazione degli ecosistemi.

La serata si è infine conclusa con un intervento di Pia Donata Berlucchi, Presidente dell’Associazione Donne del Vino dal 2003 al 2009, che ha evidenziato l’importanza della crescente presenza femminilein un settore storicamente maschile, esprimendone attraverso la loro varia, profonda e ricca  femminilità, la valenza millenaria ed a tutto campo del Vino nella  Cultura, intesa come  Storia, Scienza,  Umanità e profondi rapporti fra le Genti di Mondi  interi e di terre lontanissime.

Valentina Gorlero
Valentina Gorlero

Contributor, Divergens

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