Sentiamo talmente tanto parlare di sostenibilità che forse pensiamo di sapere tutto a riguardo, o forse non ne sappiamo ancora niente. La sostenibilità è un concetto molto ampio, che abbraccia non solo le questioni ecologiche, ma anche quelle economiche e sociali. Per questo abbiamo dato vita al nostro ciclo di eventi Wake Up Impact Repeat che è ormai giunto al suo settimo appuntamento: vogliamo adottare una visione olistica della sostenibilità che non può più essere intesa solo come i pannelli solari e la raccolta differenziata ma va compresa nel suo insieme composto da tante piccole sfaccettature.
Sul nostro palco quindi portiamo chi, ogni giorno, fa del suo meglio occupandosi di uno dei tantissimi pezzi del puzzle che assieme creano il concetto di sostenibilità, per farci ispirare da loro e poter avere anche noi il nostro impatto sul futuro.
La prima tavola rotonda è un mix di esperienze e attività ma proprio per questo, rappresenta benissimo la visione a 360 gradi che vogliamo adottare. Partiamo dalle presentazioni.
Apre le danze Chiara Airoldi, Co-Founder di Cloov una start up che ha come obiettivo la circolarità degli invenduti dei brand di moda tramite il noleggio o la vendita targata second hand. Il tema della circolarità è stato affrontato in Europa solo negli ultimi anni, rendendo i brand responsabili dell'intera catena del valore. In particolare, una direttiva europea del 27 maggio scorso ha vietato a tutti i brand di distruggere l’invenduto e questo è sicuramente un primo passo avanti, anche se, lo sappiamo, la strada è ancora lunga. Cloov, infatti, si impegna a dare delle soluzioni non solo alle multinazionali, ma anche alle PMI che necessariamente devono tenere il passo con l’Europa: il software permette di fornire una soluzione applicabile su tutti i modelli di business che per diversi motivi si rivolgono a Cloov.
Segue Yousra El Kamar che si occupa di strategia dei diritti umani lungo la catena del valore e che, per prima, ha occupato questo ruolo nel settore automotive. Le direttive europee, infatti, hanno iniziato a richiedere all’interno delle aziende questa figura professionale che, nel concreto, è una persona che svolge un ruolo strategico nel processo ESG aziendale e adopera per promuovere il rispetto dei diritti umani, identificando, prevenendo e mitigando i potenziali rischi di violazioni degli stessi. Creando una "Human Rights due diligence" lungo la catena di valore al fine di contribuire e a produrre processi in modo responsabile e positivo al core business e alla società. Il concetto fondamentale è infatti quello della consapevolezza rendendo la sostenibilità un task di tutti i dipartimenti di un’azienda su cui lavorare costantemente. Possiamo quindi dire che il centro del lavoro di Yousra sono le persone che da una parte devono essere tutelate nei loro diritti nella fase di produzione dell’altra i dipendenti che ricevono formazione sulle tematiche legate alla sostenibilità intesa in senso ampio, solo così si può lavorare in modo sostenibile.
E infine un duo, Silvia Ratti e Federica Falzea founder del progetto meno|p nato per condividere e sensibilizzare sul tema della menopausa, fornendo una narrazione autentica su un tema che tocca tutto il genere femminile ma di cui ancora si parla poco e con molti tabù da scardinare. Diversi studi hanno provato che i gruppi di condivisione fra pari sia la dinamica migliore per la gestione e percezione della menopausa per questo motivo il progetto, che ha anche un risvolto nel mondo del lavoro, punta alla creazione di focus group condotti nelle aziende. Tra i tanti dati raccolti, uno fra tutti, conferma la necessità di progetti di divulgazione come questo poiché, a causa della disinformazione e degli stereotipi con cui ci viene raccontata, sono proprio le donne che ancora non l’anno affrontata ad avere più paura del fatidico mostro della menopausa. Anche in questo caso, l’obiettivo è quello di generare consapevolezza nelle aziende e nella società e anche questo è un gesto in favore della sostenibilità.
La seconda parte della serata è dedicata al libro della pedagogista Valeria Loretti “Dialoghi con la natura”, illustrato da Diana Ranghetti e presentato grazie all’aiuto della psicoterapeuta dell’infanzia Alessandra Maier che quotidianamente lo utilizza nelle sue sessioni. Voi direte, come mai tutta questa gente per parlare di un libro per bambini? Il libro solo all’apparenza è etichettato come per bambini ma, nonostante sia un libro nato per caso da una collezione di aforismi, risveglia nel lettore un dialogo con il proprio bambino interiore anche a volte per curare le sue vecchie ferite.
Tutto nasce dall’incontro tra Valeria e Diana che, nonostante la sua professione da architetto, ha deciso di intraprendere questa sfida e proporre delle illustrazioni a Valeria forse perché, anche in lei, le parole del libro hanno fatto risuonare qualcosa. Alessandra ci spiega infatti come queste parole ci permettono di riattivare delle sensazioni passate che, con consapevolezza, possono essere comprese e risanate.
Non è mai facile tirare le somme di una serata eterogenea come questa ma quello che possiamo sicuramente dire è che la sostenibilità è molto più di un semplice mantra verde, è un mosaico complesso di azioni e idee che abbracciano la nostra vita quotidiana in modi sorprendenti. Tutto parte dalla consapevolezza e dall’informazione che noi, con i nostri talk cerchiamo di diffondere.