Per la fortunata serie: “Egidio decide di farsi nuovi amici”, durante la riunione per l’editoriale di questo mese il nostro founder ha deciso di proporre come argomento di ottobre un tema assolutamente non divisivo: la violenza del linguaggio (e tutto ciò che ne consegue).
Nel 2025 è difficile, se non impossibile, fare una citazione senza strizzare l’occhiolino, senza aggiungere in fondo alla frase “cit.” (o semicit., se possibile ancora più triste).
Abbiamo incontrato Giorgia Cirulli, personal trainer, attivista e ideatrice del progetto FreedaPouch, per parlare di malattie invisibili, corpi non conformi, diritti e consapevolezza. La sua storia, profonda e lucida, è quella di una donna che ha deciso di non nascondersi più – per sé stessa, per suo figlio e per chi oggi, grazie a lei, trova le parole per raccontarsi.
Ci sono spazi, soprattutto nel mondo della politica e delle istituzioni, che sembrano avere un’età. Luoghi che parlano una lingua precisa, definita, quasi immutabile. A volte è un tono, altre volte un’abitudine, spesso una forma mentale. E poi ci sono le persone: portatrici di visioni, urgenze e prospettive che non sempre si sovrappongono, ma che possono convivere, se c’è ascolto.
Il denaro è uno specchio: riflette convinzioni, esperienze, contraddizioni e possibilità. Il sesto appuntamento di Disruption Is Female, il format realizzato insieme a Michaela Colombo, ha riportato ancora una volta al centro una delle domande più intime e complesse: che rapporto abbiamo, davvero, con i soldi? Attraverso le voci di tre professioniste che hanno scelto la strada dell’impatto e della libertà, l’incontro ha tracciato nuove traiettorie per ripensare il denaro in chiave personale, culturale e imprenditoriale.
Abbiamo intervistato Mattia Di Angelo, Growth Marketing Expert di TimeFlow, la startup che ha messo a punto una piattaforma che semplifica lo scouting di servizi professionali IT, automatizza l'accreditamento e la gestione dei fornitori, digitalizza la workforce e ottimizza i processi di allocazione dei talenti. Volevamo scoprire tutta la divergensness (parola un po’ ostica, ma ha senso) di TimeFlow e di Mattia… ecco cosa ci ha raccontato!
Ci sono momenti in cui le parole non bastano più, e serve qualcosa che scuota. Non una conferenza, non un panel, ma un’esperienza che accenda, che metta in circolo idee, relazioni e possibilità. Call To Action è esattamente questo: un invito a partecipare, ad ascoltare con intenzione, a trasformare la riflessione in gesto, la consapevolezza in responsabilità.
Cosa succede quando quattro donne con percorsi diversi si ritrovano a parlare di futuro e tecnologia? Succede che le definizioni saltano, i ruoli si mischiano, e il termine “innovazione” si dilata, assumendo significati che sfuggono alla retorica comune. Succede che ci si guarda negli occhi e si capisce che il cambiamento vero parte da dentro. Il format Pirates continua a esplorare i territori dell’imprenditoria e della visione, questa volta con un equipaggio tutto al femminile. Monica Magnoni, Irene Bosi, Arianna Timeto e Antonella Arpa hanno condiviso storie che parlano di scelte, di rischi, di identità, e di come il digitale possa essere strumento di connessione invece che barriera.
Viviamo in una cultura che celebra il successo come se fosse l’unico traguardo possibile. Timeline perfette, risultati da mostrare, storie - reali e di Instagram - che sembrano sempre lineari e vincenti. Ma la verità è che dietro ogni percorso c’è molto di più: ci sono deviazioni, inciampi, scelte sbagliate e momenti bui.