OLTRE IL TABÙ DEL FALLIMENTO: LEZIONI DALLA PRIMA FUCKUP NIGHT DI LEGNANO.

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Perché invece di parlare sempre e solo di successi ogni tanto non ci fermiamo un attimo per condividere anche i fallimenti? Perché non sottolineiamo invece che la strada del successo (inteso in senso ampio e come concetto prettamente personale) è costellata anche di momenti difficili? Perché non dare un microfono e un palco a chi vuole raccontare le volte in cui è andato tutto male

Ecco, queste sono le domande che hanno spinto i fondatori delle Fuckup Nights a creare quella che oggi è una community globale nata per superare il tabù del fallimento, per imparare a vederlo come strumento di crescita. In 260 città, 62 Paesi e attraverso più di 15.000 storie di fallimento, le Fuckup Nights sono eventi, workshop, contenuti coinvolgenti e divertenti. In tutto il mondo, e ora anche a Legnano.

La prima serata di una lunga serie di Fuckup Nights a Legnano è stata senza dubbio divergente: il pubblico non sapeva cosa aspettarsi e noi sapevamo invece che sarebbero usciti tutti soddisfatti e alleggeriti dopo aver rivalutato il concetto di fallimento.

Ad aprire le danze, una speaker che possiamo definire a km0, una legnanese doc: la scrittrice Laura Campiglio. Tra le altre cose Laura, ci ha raccontato di quel momento in cui, nonostante il suo forte spirito autocritico che da sempre accompagna i suoi lavori, era convintissima di aver scritto il suo romanzo migliore ma purtroppo la risposta fu un grandissimo e pesantissimo “no” al quale, dopo un primo momento di sconforto a reagì cercando di tirare fuori il meglio di sé. “Mi sentivo come “vaccinata” all’idea del fallimento perché quel primo no per me voleva dire avere già fallito; quindi, da lì in poi poteva andare solo meglio”. Per questo motivo, ci racconta, si è rimessa a scrivere con quella che definisce “la leggerezza di chi ha già mandato tutto all’aria” e così facendo è nato il suo ultimo libro edito per Mondadori.

Abbiamo poi avuto la possibilità di ascoltare la storia di Valeria Bonalume performer e campionessa di pole dance. Al contrario di quello che, data la sua esperienza, ognuno di noi si aspettava, non abbiamo sentito la solita storia di fallimento nel mondo sportivo e di come gli atleti imparano presto a rialzarsi ma, Valeria, ci ha raccontato di quella volta in cui, sbagliando, si è fidata di chi le ha proposto di entrare a far parte della squadra di produttori creativi per un nuovo format televisivo che si prospettava di successo. Molto presto purtroppo “queste persone si sono rivelate dei manipolatori che volevano sfruttare il talento di altri ingannandoli”. Per questo motivo Valeria si trovò poi in uno stato di forte sconforto perché “non capivo come avevo potuto fidarmi, davo la colpa a me stessa, solo ora ho capito che il fallimento è loro e non mio”.

Infine, grazie al racconto di Pegah Moshir Pour partito dal suo ultimo libro “La notte sopra Teheran” edito da Garzanti, abbiamo ascoltato le sue parole relative al momento in cui da bambina ha vissuto una profonda tristezza per l’imminente trasferimento della sua famiglia dall’Iran all’Italia. Arrivata in Italia alla tristezza della partenza si aggiunse la preoccupazione di non conoscere la lingua e di non conoscere nessuno. Per questo motivo Pegah iniziò a girare con un dizionario per comprendere qualche parola e ad integrarsi. “All’inizio è stato difficile, ho dovuto affrontare pregiudizi e stereotipi. Sentivo di non volere più avere un’infanzia, per me era tutto distrutto”. Piano piano, anche tramite l’utilizzo del dialetto  lei e suo fratello hanno iniziato ad integrarsi nonostante il suo pensiero fisso fosse sempre il ritorno a Teheran. Al contrario però sentiva sempre più spesso i genitori parlare in modo preoccupato della situazione in Iran e delle manifestazioni fermate con il sangue. “Lì e poi crescendo mi sono piano piano resa conto del sacrificio che i miei genitori avevano fatto per creare un futuro migliore per la nostra famiglia.”

La prima Fuckup Night a Legnano ci ha insegnato che dietro ogni fallimento si nasconde una lezione preziosa, spesso più significativa del successo stesso. Le storie di Laura, Valeria e Pegah hanno evidenziato come il fallimento, nelle sue molteplici forme, non solo fa parte della vita, ma può diventare il punto di partenza per scoprire risorse interiori inaspettate, superare ostacoli e rinascere con una nuova consapevolezza.

Questi racconti, così diversi tra loro, ci ricordano che il vero valore non sta nel non cadere mai, ma nella capacità di rialzarsi e trasformare gli inciampi in opportunità di crescita. È questo spirito che le Fuckup Nights portano avanti: un invito a celebrare le imperfezioni, ad abbracciare l’umanità e a trasformare ogni “no” in una spinta verso il prossimo “sì”.

In un mondo spesso ossessionato dal successo, queste serate ci ricordano che condividere il fallimento non è solo liberatorio, ma anche profondamente connesso all'essere autentici. E questa autenticità è ciò che rende queste esperienze tanto speciali quanto necessarie.

Valentina Gorlero
Valentina Gorlero

Contributor, Divergens

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