Cosa succede quando quattro donne con percorsi diversi si ritrovano a parlare di futuro e tecnologia? Succede che le definizioni saltano, i ruoli si mischiano, e il termine “innovazione” si dilata, assumendo significati che sfuggono alla retorica comune. Succede che ci si guarda negli occhi e si capisce che il cambiamento vero parte da dentro. Il format Pirates continua a esplorare i territori dell’imprenditoria e della visione, questa volta con un equipaggio tutto al femminile. Monica Magnoni, Irene Bosi, Arianna Timeto e Antonella Arpa hanno condiviso storie che parlano di scelte, di rischi, di identità, e di come il digitale possa essere strumento di connessione invece che barriera.
Monica Magnoni è direttrice marketing di una business community e cofondatrice di due startup, tra cui Recall, un’applicazione per la protezione e la sicurezza delle persone. Il suo lavoro vive nell’intersezione tra creatività e tecnologia, una combinazione che definisce “magica”, potenziata dall’uso di strumenti come l’intelligenza artificiale generativa e le tecnologie immersive. Per Monica, il digitale è un acceleratore della creatività, capace di ampliare ciò che siamo, non di sostituirlo.
Irene Bosi è event director del Kalemana Festival, dedicato al benessere, e si occupa di coaching e self-leadership. Lavora con giovani e giovanissimi, accompagnandoli nella costruzione di una carriera che sia coerente con la vita che desiderano vivere. Il digitale, per Irene, non è un nemico: anzi, se ben integrato, può aiutarci a valorizzare le nostre caratteristiche individuali e posizionarci con più consapevolezza, in un mondo dove le competenze relazionali e le soft skill sono sempre più determinanti.
Arianna Timeto è marketing manager di Acer e ambassador di diverse realtà che promuovono l’empowerment delle donne nel mondo gaming e tech. Il suo sguardo sul digitale è chiaro: non siamo più di fronte a due mondi separati, ma a un sistema integrato in cui il fisico e il virtuale si contaminano continuamente. Secondo Arianna, con un’educazione digitale diffusa e consapevole, possiamo massimizzare i benefici di questa convivenza e ridurre i rischi.
Antonella Arpa, conosciuta anche come Himorta, è influencer, cosplayer e content creator e tanto altro. La sua carriera è la prova vivente di come il digitale possa aprire strade nuove e impensabili solo pochi decenni fa. Con un ampio seguito, Antonella usa la sua voce per sensibilizzare le nuove generazioni su temi come l’inclusione femminile nel gaming e il cyberbullismo. Rivendica il valore educativo del digitale, in particolare dei videogame, che aiutano a sviluppare capacità cognitive, linguistiche e relazionali fondamentali anche nel mondo del lavoro.
Quando si parla di attitudine, fallimento, fortuna e competenze, emergono prospettive che si intrecciano in un racconto corale fatto di scelte coraggiose, deviazioni impreviste e coerenza profonda. Il fallimento smette di essere un ostacolo e diventa uno spartiacque, il momento in cui ci si accorge che la strada intrapresa non corrisponde più alla persona che si è diventati.
Lasciare un percorso solido, persino abilitato e certificato, per inseguire i propri sogni può sembrare un azzardo, ma diventa spesso la decisione più giusta. C’è chi ha imparato a non perdere tempo, a riconoscere subito le situazioni che non funzionano, a riadattare il tiro con lucidità e apertura. Le esperienze, tutte — anche quelle sbagliate — diventano terreno fertile: più se ne vivono, più si allarga il proprio raggio d’azione, e con esso anche le possibilità di incrociare quella che chiamiamo fortuna.
Ma la fortuna, da sola, non basta. Serve un'apertura mentale capace di accogliere il cambiamento, di non restare ancorati a un’idea iniziale solo per paura di deludere o perdere la rotta. Cambiare è parte della natura umana, ed è solo accettandolo che si cresce davvero.
In un mondo che spinge all’omologazione, a volte la vera rivoluzione è restare fedeli a se stessi. Anche quando costa un’occasione. Anche quando sembra più facile adeguarsi. Perché la coerenza, alla lunga, diventa la cifra con cui si costruisce il proprio valore. E spesso, è proprio quella scelta controcorrente a trasformarsi nella svolta più autentica.
Ognuna a suo modo ha mostrato che innovare non significa solo creare qualcosa di nuovo, ma anche avere il coraggio di cambiare, quando qualcosa non funziona più. L’innovazione vera passa da scelte personali, da attitudini coltivate, da errori trasformati in apprendimenti. E forse la lezione più grande è proprio questa: non serve aspettare che arrivi il momento giusto — a volte basta avere la forza di crearselo.