C’è un momento in cui l’innovazione smette di essere teoria e diventa voce. È quel momento in cui uno startupper sale sul palco, senza oggetti di scena né slide di spiegazione, e in cinque minuti deve convincere un pubblico di sconosciuti che la sua idea può cambiare il mondo. Questo è Startup Slam, il format che porta, letteralmente, gli innovatori sotto i riflettori per raccontarsi senza filtri. Un evento dinamico, sincero e spiazzante, dove l’improvvisazione incontra l’ingegno e la vulnerabilità diventa forza.
A fare da timoniere della serata, Ciccio Rigoli, fondatore di SLAM Factory, un’idea che nasce a metà tra palcoscenico e sala riunioni, che porta la poesia dove meno te lo aspetti, nel cuore delle imprese. Con la sua fantasia e la presenza scenica di chi sa come si guida un pubblico, è lui a dettare le regole del gioco: due turni per ogni partecipante, cinque minuti a testa, niente musica, oggetti o costumi. Solo parole. Il pubblico diventa parte attiva: una giuria di cinque persone, scelte a caso tra gli spettatori, assegna i voti da 1 a 10. Nel primo round si presenta la startup, nel secondo si risponde a tre domande imprevedibili, pescate casualmente. È il momento in cui l’idea incontra l’imprevisto, e lì si vede chi riesce davvero a trasmettere valore.
A rompere il ghiaccio è Beatrice Carolina Iaia, fondatrice di Biotitan Nanotechnology. Entra con ironia, lanciando una domanda diretta: “Qualcuno di voi è mai stato in un bagno di un treno? Come vi siete sentiti?”. Un sorriso generale attraversa la sala, ma lei non perde tempo: presenta una soluzione concreta a un disagio quotidiano. La sua tecnologia è in grado di rendere le superfici antibatteriche e antivirali per ben due anni, su qualsiasi materiale. E lo fa in modo sostenibile, con prodotti a base acqua. Il momento più memorabile? Quando racconta che, per convincere una cliente scettica, suo padre, suo cofondatore, ha bevuto un campione del prodotto.
Poi è la volta di Veronica Crisafulli, founder di iHeel, la startup che ha un obiettivo semplice e rivoluzionario: dire addio al dolore dei tacchi alti. Con la sua tecnologia brevettata, le donne possono alzare o abbassare il tacco con un click, in meno di un secondo. Una piccola magia che unisce bellezza e funzionalità. “iHeel è un’opportunità per risolvere un problema che nessuno sta affrontando. Un oceano blu ancora inesplorato.” Il suo pitch è preciso, elegante, ma con quella scintilla di determinazione che ti fa capire che non è solo una questione di scarpe: è una questione di libertà.
Sul palco arriva poi Christian Pulieri, fondatore di Math Legacy. Super nerd e fan dei videogame, oggi visionario della didattica. La sua startup trasforma le materie scolastiche in videogiochi coinvolgenti, a partire dalla più temuta: la matematica. Gli studenti diventano eroi e guardiani, devono salvare la conoscenza dalle forze oscure, e nel frattempo imparano. Ogni esercizio è generato in tempo reale e accompagnato da feedback interattivi. “Da piccolo sognavo di stare dall’altra parte del videogioco. Ora ci sono.” Il pubblico applaude, qualcuno annuisce: è un’idea potente, soprattutto perché risponde a una frustrazione condivisa da milioni di studenti.
A chiudere la sfida c’è Serena Tommasini, fondatrice di Zonzers, il social delle Avventure. Da bambina voleva fare il pirata, e oggi l’ha fatto: ha creato una piattaforma dove le persone possono creare e condividere esperienze autentiche, non solo contenuti digitali. “Qualsiasi esperienza può diventare un’Avventura se la condividi con i compagni giusti.” Con Zonzers, ognuno può diventare esploratore del reale, partecipanto e creando avventure da vivere con altri spiriti liberi.
Ma come dice saggiamente Ciccio Rigoli, “il punto non sono i punti, ma l’idea”. E di idee, sul palco, ne sono salite parecchie. Spunti diversi, ma tutti accomunati dallo stesso spirito: trasformare una visione in realtà. A portare a casa il tesoro è stato Christian Pulieri, che con la sua Math Legacy ha dimostrato che anche la matematica può diventare un'avventura epica: da vero pirata dell’innovazione, ha conquistato la giuria con ingegno, passione e quel coraggio necessario per riscrivere le regole.
Startup Slam non è solo un evento. È una sfida al modo tradizionale di fare pitch: è un inno all’autenticità, all’energia grezza delle storie raccontate dal vivo. È un atto di coraggio, un esercizio di fiducia, un’esperienza collettiva che lascia il segno.
E per noi, che continuiamo a navigare tra i mari dell’innovazione, raccontare queste avventure è sempre un privilegio, perché ogni volta che si alza il sipario, nuovi pirati salgono a bordo. E ogni loro storia è un faro acceso sul futuro.